RESTI DI NIENTE, SCARTI DI TUTTO – SULL’ORIGINARIO E L’ATTUALE
Resti e Scarti, oggetti psichici e culturali che sembrano ‘cadere fuori’ da ogni matrice rappresentativa, da ogni possibilità di riconoscimento storico, oggetti che però inesorabilmente “ritornano’nelladimensione dell’attualità, rappresentando specificamente ‘ciò che non è mai stato in scena eppure non esce mai di scena. Tanto nella clinica quanto nelle dinamiche sociali ciò che non può, e non potrà mai, iscriversi in una storia, individuale o collettiva, ciò che costantemente resta al di fuori dello spazio del pensabile, inattuale per definizione, è d’altro canto proprio ciò che costantemente si attualizza: quell’ originario che pervade ogni possibile forma di psichicizzazione. L’attuale diventa allora soprattutto ciò che si manifesta direttamente nel corpo, nell’atto, tutto quanto non può essere inscritto in una temporalità soggettiva, così come l’originario, col suo portato di radicale inattualità, resta il luogo del non-inscrivibile, di ciò che “non cessa di non iscriversi”. Attuale ed originario rimandano allora inesorabilmente l’uno all’altro. Mentre di fronte al lavoro psichico di costruzione di un ‘resto di niente’, si può immaginare l’atto analitico come tentativo di dare consistenza psichica a ciò …
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