Tutti gli articoli della categoria: Film

Film presentati

Monsieur Lazhar, recensione di Cristina Saottini

Regia di Philippe Falardeau Canada 2012 Candidato all’Oscar come miglior film straniero. Quando il film è uscito, ho avuto qualche perplessità nell’accogliere la proposta di vedere una pellicola canadese che raccontava la storia di una classe elementare in cui si era suicidata l’insegnante. Quando si dice: il mio pregiudizio e superficialità! Con mia sorpresa ho trovato il film meraviglioso, contemporaneamente duro e delicato, drammatico e lieve, un cristallo che riflette una luce che illumina in molte direzioni, una scatola cinese che quando credi di averne aperta una ne trovi un’altra. La cornice del film è la storia che va dalla morte di Martine, l’insegnante che s’impicca in classe, alla scena toccante in cui in un abbraccio un padre ritrova una figlia perduta e una figlia un padre che non c’era. E dentro questa cornice c’è un quadro di grande ricchezza. Évelyne de la Chenelière che interpreta la parte della mamma di Alice ed è quindi ben presente sul set, ha scritto la piéce teatrale da cui è stato tratto il film diretto da Philippe Falardeau. …

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The Lesson, Recensione di V. Quattrocchi

  A conclusione dell’undicesima rassegna Cinema e Psicoanalisi, frutto della collaborazione tra il Centro Psicoanalitico di Firenze e Stensen Cinema, sono stata invitata a commentare il film THE LESSON, un film Bulgaro che uscirà in Italia nel 2016. La rassegna 2015 ha consentito di sviluppare il tema sulla scuola, BUIO IN AULA appunto. Prima di addentrarmi nella breve riflessione sul film desidero esprimere qualche considerazione sul tema scuola. Se il potere motivante dell’insegnare descritto da Massimo Recalcati lo porta ad ipotizzare una scuola-Telemaco che vede un’empatica collaborazione tra docente e discente, contrapposta alla scuola Edipo ed alla scuola Narciso, è importante collocare questa indicazione nella nostra storia più recente. Osservo da tempo che l’aver ucciso il principio di autorità avrebbe dovuto aprire la strada all’autorevolezza che ognuno dovrebbe costruirsi a sua misura ed a misura altrui, ma la morte del principio di autorità ha messo in evidenza che questa operazione non è facile anche se non impossibile e che il principio di autorità di allora altro non era che un habitus, uno scudo per proteggere …

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La famiglia Belier

Commento di Enza Quattrocchi   Paula Bélier ha sedici anni e da quando è al mondo, è interprete e voce per la sua famiglia. Agricoltori della Normandia, i Bélier, sono sordi come il secondogenito. Paula, la loro primogenita intende e parla, ed è il loro tramite con il mondo: il Sindaco, il medico, il veterinario, e i clienti che al mercato acquistano i formaggi prodotti dalla loro azienda. Paula, divisa tra lavoro e liceo, scopre proprio a scuola grazie a un corso di canto facoltativo di avere una voce possente “una pepita nella gola”. Sostenuta e incoraggiata dal maestro di musica, s’iscrive al concorso canoro indetto da Radio France a Parigi. Paula vive tormentati momenti e nel dilemma se restare con la sua famiglia verso la quale sente la responsabilità d’essere l’unica udente o seguire la sua vocazione, cerca in segreto un compromesso impossibile. Ma con un talento così grande e con una famiglia sufficientemente buona, il sogno può diventare realtà. Incontrare la famiglia Belier porta quasi in simultanea a ridere, sorridere, piangere. Di quattro, …

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Her, commento di Andrea marzi

Her di Spike Jonze – 2014 Commento di Andrea Marzi Francamente si potrebbe scrivere molto a lungo su questo film, soprattutto perché potremmo trattare in parallelo due distinti binari esegetici: uno socio-antropologico, molto denso e interessante, l’altro puramente psicologico e segnatamente psicoanalitico, come si addice a questa serata.Certo binari paralleli ma con le famose “convergenze parallele” (absit iniura verbis): infatti i due piani si intersecano di continuo, e non potrebbe essere altrimenti. Il film ha quindi due ossature: quella della denuncia tecnologica e dell’inquietudine telematica, e quella della vicenda interiore e relazionale, che si confondono e un po’ confondono, scorrendo parallele ma anche interconnesse. Lo stile è alle volte un po’ troppo sentimentalistico, e alcuni critici (pochi, per la verità) hanno sottolineato che è un “ film di fantascienza innocuo e leccatissimo”, scambiato “ per una visione capace di raccontare le inquietudini contemporanee”…”. “…tanto successo con il minimo sforzo, quello di aver leggiucchiato su qualche rubrica di Wired la versione più o meno à la page del dibattito sulle perversioni possibili della tecnologia; aver saccheggiato …

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film

Riflessioni di Maria Grazia Vassallo sul Film di Samuel Becket

Film è un cortometraggio di circa 20 minuti, privo di sonoro. Una straordinaria narrazione visiva di un incubo paranoico in cui il protagonista è braccato da inseguitori per noi invisibili, disperatamente in fuga da ogni sguardo, da se stesso, dalla propria storia, fino a un colpo di scena finale in cui scopriamo che il “perseguitato” – che fino ad allora avevamo sempre visto di spalle o di tre quarti – e il persecutore – che si palesa solo in quel momento – hanno lo stesso volto, sono lo stesso individuo dall’occhio bendato. Come se si trattasse di una parte scissa del protagonista avvertita come entità estranea e minacciosa, che cerca di ricongiungersi a lui con la stessa implacabilità con cui è stata espulsa e dislocata all’esterno, in esseri animati e inanimati. La realtà esterna appare al protagonista come un universo popolato in ogni dove da minacciosi occhi da cui proteggersi, come infiltrata da duplicati/frammenti di ciò che è stato attaccato, fatto a pezzi ed espulso. Diremmo che l’occhio – il precettivo espulso – è bizzarramente …

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Film, di A.Schneider, con B-Keaton

Venerdì 16 Gennaio 2015 ore 21.00 Auditorium del Cinema Stensen Inaugurazione dell’anno scientifico del Centro Psicoanalitico di Firenze e celebrazione del decennale di Buio in Sala Film (1964) cortometraggio diretto da A.Schneider con Buster Keaton su sceneggiatura di Samuel Beckett  interventi di Michele Crocchiola (Stensen Cinema)  Giovanni Foresti (SPI – Centro Milanese di Psicoanalisi) Maria Grazia Vassallo (SPI – Centro Psicoanalitico di Firenze) Beckett, che era stato in analisi con Wilfred Bion, scrisse nel 1964 la sceneggiatura di questo cortometraggio muto, in bianco e nero, della durata di 22 minuti. Il film mostra gli sforzi disperati di un individuo senza nome e senza volto nel tentativo di sfuggire a ogni sguardo estraneo sul proprio Sé. Ma alle sue spalle, non visto, uno sguardo insistente è lanciato in un pedinamento ossessivo e senza scampo. INGRESSO GRATUITO

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Marina di Stijn Coninx

Elisabetta Marchiori Con il cinema … “Alla ricerca della felicità: Marina” Dalla rassegna “Buio in sala. Il cinema incontra la psicoanalisi”, Firenze 2014. Il termine ‘cercare’ deriva dal greco kirkòs, cerchio, in riferimento al ‘girare’ per trovare qualcosa. I curatori della rassegna di Firenze ‘Buio in sala. Il cinema incontra la psicoanalisi”, Stefania Nicasi per il Centro Psicoanalitico di Firenze e Michele Crocchiola per la Stensen Cinema, ci hanno fatto trovare il film Marina (1913), del regista belga Stijn Coninx, che in Italia non ha avuto la distribuzione nelle sale che avrebbe meritato adeguata (è uscito in DVD). Marina è un film che s’intona perfettamente al tema ‘Alla ricerca della felicità’, che celebra il decimo anniversario di una rassegna dal titolo che sintetizza, con l’idea di ‘incontro’ il rapporto creativo che attualmente intercorre tra cinema e psicoanalisi. Superata la tendenza ad ‘interpretare i film, ci si predispone ad incontrarlo, accogliendo gli stimoli che ci offre e utilizzando immagini, storie, musiche come strumenti che facilitano l’esplorazione dei territori sconfinati della psiche. Il poeta Vinicio de Moraes …

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La notte – commento di Andrea Marzi

Una delle pietre miliari del cinema d’autore. Una crisi interiore, relazionale ed esistenziale. In questo momento non ho pensieri. Ma ne sto aspettando uno. Lidia      TRAMA  Giovanni, scrittore di successo, e la moglie Lidia  visitano in clinica Tommaso  un caro amico gravemente malato, quindi partecipano al ricevimento di presentazione del nuovo libro. Lidia se ne va presto e vagabonda senza meta  per la città fino fino all’estrema periferia. Alla sera, per rompere la monotonia, si recano in un night club, ma poi scontenti si spostano fuori città, accettando l’invito ad una festa nella grande villa dell’industriale Gherardini; quest’ultimo ha intenzione di assumere Giovanni proponendogli varie mansioni. Tra la folla del party, Lidia rimane chiusa nel suo disagio esistenziale, apprende che Tommaso è morto. e infine accetta le avances di uno sconosciuto rifiutando però di avere un rapporto sessuale. Giovanni invece rimane affascinato da Valentina, la ventiduenne figlia del padrone di casa, che in mezzo ai festeggiamenti se ne sta in disparte a leggere.  In seguito ad un temporale che ha interrotto il ricevimento, …

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Father and Son – Commento di Rossella Vaccaro

Un film sul rapporto genitori-figli. Da giovedì 17 aprile il film giapponese che ha commosso Cannes FATHER AND SON narra la vicenda di Ryota Nonomiya, uomo ricco ed egoista, che un giorno riceve una telefonata dall’ospedale in cui gli viene rivelato di non essere il padre biologico di suo figlio, un bambino di sei anni. Infatti, al momento della nascita il piccolo è stato scambiato nella culla con il figlio di un’altra coppia. Ryota e sua moglie Midori, sconvolti dalla notizia, si troveranno di fronte a una difficile scelta: riprendersi il figlio biologico o continuare ad allevare il bambino che hanno cresciuto finora. Il regista giapponese proietta l’eterna favola del figlio scambiato in un paese lontanissimo dal nostro per educazione, cultura, senso del decoro e delle regole sociali. Ma proprio per questo capace di svelare i sentimenti più segreti, scavando sotto le apparenze, con una tenacia e insieme una dolcezza che cercheremmo invano in un film americano o europeo. Commento di Rossella Vaccaro Mentre sui quotidiani leggiamo i recenti ed inquietanti fatti di cronaca sullo scambio …

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The imposter – Storia di un ladro di identità – commento di Benedetta Guerrini

Regia di Bart Layton, 2012 A cura di Benedetta Guerrini degli Innocenti “Da quando mi ricordo ho sempre voluto essere qualcun altro” Frédéric Bourdin, The Imposter   Nel 1994 a San Antonio in Texas, un ragazzino di tredici anni, Nicholas Barclay, esce di casa e scompare nel nulla. Dopo quasi quattro anni la madre riceve una telefonata che la informa che Nicholas è stato ritrovato vivo, a migliaia di chilometri di distanza, in Spagna. La famiglia, incredula e congelata in un lutto impossibile, lo accoglie a braccia aperte. Ma niente è come sembra. Come ha fatto Nicholas, biondo e con gli occhi azzurri, a trasformarsi in un ragazzo con la pelle e gli occhi scuri? E perché ha uno strano accento francese? E perché la famiglia Barclay sembra convinta, nonostante le evidenti differenze comportamentali e fisiche, di trovarsi davanti al figlio perduto? Questa storia vera, trasformata in un film-documentario-thriller dal genio del regista Bart Layton, che si avvale anche di interviste ai veri protagonisti di questo fatto di cronaca, tra i quali Frédèric Bourdin, l’Imposter, …

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