Unorthodox (miniserie Netflix, 2020) Commento di Rossella Vaccaro Wiliamsburg, Brooklyn, New York, comunità hassidica Satmar, una delle più importanti degli Stati Uniti, nata all’inizio del 1900 in quella che oggi è Satu Mare, Romania, ma all’epoca Ungheria. Una comunità di circa ottantamila persone che si contraddistingue per norme sociali rigorose, un antisionismo intransigente e composta di sopravvissuti alla Shoah e dai loro figli e nipoti. Una miniserie di Netflix di quattro puntate – la brevità è una scelta vincente – girata in inglese e in yiddish, diretta da Maria Schrader e sceneggiata da Anna Winger, Alexa Karolinski e Daniel Hendler. Una direzione quasi tutta al femminile, che facilmente si rintraccia nella sensibilità con cui sono raccontate le difficili vicende della giovane protagonista. La serie è liberamente ispirata alla biografia di Deborah Feldman, Unorthodox: The Scandalous Rejection of My Hasidic Roots, pubblicato negli USA nel 2012 (Ex ortodossa. Il rifiuto scandaloso delle mie origini chassidiche, ed. Abendstern, 2019), che ha suscitato fin da subito un acceso dibattito. Anni fa ebbi l’occasione di soggiornare nella Grande Mela …
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